Il sito sulle osterie
piú seguito
d'Italia

Proverbio della settimana

A scodelle piene tutti si vogliono bene.

Ritorna
al portale



Scopri le offerte del Portale delle OSterie


Osmizze

 

Sull’altopiano del Carso, diviso tra Italia e Slovenia, l’osmizza (o anche osmiza; in sloveno osmica) è un luogo dove si vendono e si consumano vini e prodotti tipici (quali uova, prosciutti, salami e formaggi) direttamente nei locali e nella cantine dei contadini che li producono. Le osmizze sono tipiche di tutto l'altipiano carsico (tanto nel Friuli-Venezia Giulia quanto nel Litorale sloveno) e buona parte della Valle del Vipacco in Slovenia. Negli ultimi decenni, la tradizione si è estesa anche all'Istria slovena (in particolar modo nel comune di Capodistria).

La maggior parte delle osmizze in Italia sono concentrate nella Provincia di Trieste; alcune esistono anche nella Provincia di Gorizia.

L’usanza è molto antica, può farsi risalire all'epoca di Carlo Magno quando l'Istria e Tergeste vennero abbandonate dai bizantini ed entrarono a far parte del Regno franco. Un'ordinanza di Carlo Magno concedeva a tutti i viticoltori dell'Impero il diritto di vendere direttamente il loro vino segnalando tale attività con l'esposizione di una frasca.
Diversi documenti attestano l'esistenza delle osmizze in periodo medioevale. Uno, del 1430, riporta come i contadini di Prosecco presso Trieste sostenessero che il loro vino sfuso venduto sul posto fosse esente da dazi. L'antica usanza fu quindi restaurata, ristabilendone un preesistente radicato diritto, con un decreto del 1784 emanato da Giuseppe II d’Asburgo. Il decreto permetteva agli agricoltori di vendere vino sfuso prodotto in casa per un periodo di otto giorni (il termine osmizza viene da osem che significa “otto”). L'osmizza in tali casi doveva essere indicata con una frasca in bella vista lungo la strada e sulla casa, pena la confisca.

Ancor oggi, a turno, i contadini dell'altopiano triestino aprono le loro cantine ed appendono delle frasche nelle vicinanze in modo da guidare gli avventori alle loro case. E' normalmente segnalata da un ramo di alloro e da una freccia solitamente rossa che indica la direzione all’occhio vigile. Vi si possono degustare un buon prosciutto carsico da accompagnare con i vini del Carso (Terrano e Vitovska i nomi più rappresentativi) oppure i tanti e particolari formaggi come il Tabor.
Non è vera e propria attività di ristorazione in quanto l’apertura è limitata nel tempo (circa otto giorni l’anno, ma anche di più a seconda della quantità di vino prodotto per il consumo).
Effettivamente l’atmosfera è solitamente molto familiare; l'osmizza è un luogo accogliente, divertente e informale, dove si chiacchiera ad alta voce e si coinvolgono i vicini di tavola in discussioni varie (soprattutto dopo qualche bicchierino di troppo). C'è anche la possibilità di cantare, rispolverando il vasto repertorio di canzoni triestine. Il Terrano provvede, comunque, a fare in modo che le canzoni, dopo un pò, si assomiglino tutte.